Filosofo greco. Fu uno dei massimi
rappresentanti della scuola cirenaica e seguace di Aristippo; elaborò una
teoria edonistica del piacere secondo la quale dolore e piacere fisico non sono
né bene né male, ma realtà indifferenti. Il piacere non
consiste in una fugace sensazione, caratteristica dei piaceri particolari, ma
nel raggiungimento dell'equilibrio spirituale e del giusto mezzo, corrispondente
al sommo bene. Negò l'esistenza di qualsiasi divinità (da
ciò il soprannome) e per questo fu espulso da Atene (IV-III sec.
a.C.).